Le castagnole: dolce del Carnevale dalla storia antichissima
Le castagnole: un solo nome, mille varianti
Martedì grasso cambia ogni anno ma i dolci della tradizione rimangono sempre gli stessi, accompagnando i nostri periodi di festa ed imbandendo le nostre tavole di squisitezze dalle storie antichissime.
Non fanno eccezione le castagnole – dette anche favette o tortelli – dolce di Carnevale diffuso in tutta Italia, deliziose grazie ad un impasto fatto a palline e fritto dorato in olio bollente.
Servite in mille varianti, e dai nomi più disparati: cenci in Toscana, bugie in Liguria, sfrappole in Emilia, chiacchiere al centro-sud. Con o senza zucchero a velo, cosparse di miele, semplici o fatte al forno.
Le origini delle castagnole. Mangiate a corte nel Seicento.
Quale che ne sia la variante, la loro ricetta base è antichissima ed immutabile: il loro nome, che si deve al frutto del castagno, si ritrova nei ricettari del Seicento dei D’Angiò e in quelli dei primi del Settecento dei Farnese.
Servite nelle grandi corti del passato, anche nella più leggera variante al forno, sono assaporate da grandi e bambini dalla fine delle feste natalizie fino al mercoledì delle ceneri. Le varianti regionali riguardano per lo più decorazioni e farciture, mentre gli ingredienti base sono sempre gli stessi: uova, zucchero, farina, burro e lievito cui si aggiungono scorze di agrumi, liquori aromatici o essenza di vaniglia.
Provale in tre varianti da PummaRe: al cioccolato, con crema o salsa all’amarena.
Croccanti fuori e morbide dentro, possono essere semplici oppure farcite con ricotta, crema pasticcera o al cioccolato.
Per festeggiare insieme il Carnevale, noi di PummaRe abbiamo cercato di soddisfare i gusti di tutti.
Così, le nostre castagnole, potranno essere accompagnate – a scelta – da crema al cioccolato, crema pasticcera o salsa all’amarena.