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Tutto sulla Pizza Fritta napoletana

Un passaggio importante che riguarda la storia della pizza Napoletana da non trascurare è quello relativo alla pizza fritta che a Napoli già dai primi anni

Successivi al secondo dopoguerra è velocemente divenuta un’usanza storica. É proprio nelle vie del centro storico partenopeo che nasce l’attuale e tanto parlato “street Food”. Dalle piccole abitazioni che si affacciavano sulle vie della “spacca Napoli” le signore dai propri appartamenti  improvvisano questi piccoli banchetti da lavoro dove, in grosse pentole, friggevano queste pizze realizzate precedentemente dentro le proprie abitazioni.

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La pizza fritta più conosciuta appartiene alla Sophia Loren nazionale, che nel suo film “L’Oro di Napoli” interpreta una giovane commare che tradendo il marito racconta a quest’ultimo di aver peso proprio l’anello nuziale dentro la friggitrice ma che in realtà era stato dimenticato dal suo amante.

 

Come si realizza una vera pizza fritta Napoletana.

Gli ingredienti non differiscono molto dalla tipica pizza tonda napoletana, l’unica netta differenza è la chiusura detta a “Battilocchio” che tecnicamente significa farcita nel centro e ripiegata su se stessa. L’immersione nell’olio caldo è un passaggio molto delicato, poiché bisogna prestare massima attenzione alla temperatura dell’olio stesso.

Un olio troppo freddo non riuscirà a cuocerla all’interno non facendo sprigionare i sapori racchiusi all’interno a differenza di un olio troppo caldo che la brucerà all’esterno non riuscendo anch’esso a cuocere la farcia all’interno.

Le farcite della pizza fritta risalgono a tempi ancor più remoti, quando nel 500 circa, si parlava di pasta lievitata, fritta e guarnita con una crema dolce. Per arrivare a quella salata non passò molto tempo, le prime farciture erano tipicamente marinaresche. Baccalà, alici, merluzzo si alternavano nelle farciture a seconda del pescato giornaliero. Senza dimenticare il classico condimento fatto con i cicoli e la ricotta per arrivare a quello più semplice ed attuale pomodoro san Marzano, basilico fresco e fior di latte.

 

Ad oggi sono poche le pizzerie storiche Napoletane che riescono ad assicurare un prodotto che rispecchi la vera tradizione, quelle poche che riescono

Evocano nei palati delle persone quei gusti tramandati e non ancora dimenticati.

 Il nostro pizzaiolo Giuseppe Lusinga, rispetta in ogni passaggio la tradizione partenopea, assicurando al “Battilocchio” una fragranza nella croccantezza, una leggerezza nell’assaggio ed un utilizzo di materie prime in grado di conquistare qualsiasi palato.

Se vi trovate a Roma e volete assaggiare la vera pizza  napoletana venite da PummaRe, siamo in zona Prati a pochi passi dai Musei Vaticani.

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